mercoledì 10 settembre 2008

Mal di scuola

Desideriamo commentare l'articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 5 settembre u.s., dal titolo "Il mal di scuola esiste veramente".

Sembra difficile far capire certi semplici meccanismi, oppure, forse, non li si vuole capire di proposito.

Il mal di scuola pubblicizzato dall'articolo, con relativi mal di pancia, mal di testa e malesseri vari sono tutti disturbi da "richiamo", nel senso che richiamano al bambino, situazioni precedenti di reale disagio determinato da difficoltà nell'apprendimento. Fin qui nulla di nuovo.
Richiamano altri mal di testa e mal di pancia che in passato hanno "salvato" il bambino evitandogli di andare a scuola, o un'interrogazione, o una possibile punizione, ecc. Si tratta dello stesso meccanismo usato dagli adulti per giustificare un'incapacità, una difficoltà o una mancanza: "ho fatto quell'errore perché non stavo bene (avevo mal di testa, di pancia, all'alluce, ecc., ecc.)" e ciò crea "comprensione" e "solidarietà" mettendo al riparo da possibili ripercussioni chi non ha fatto quello che doveva fare, o non l'ha fatto come avrebbe dovuto. Un esempio classico del repertorio comico (e non), è la moglie che utilizza il "mal di testa" per evitare le "attenzioni" del marito.
Potremmo quindi dire che i sintomi del "mal di scuola" non sono altro che delle disabilità temporanee a cui si ricorre più o meno consapevolmente per evitare qualcosa di spiacevole o presunto tale. Spiacevole come le ansie, che non sono altro che momenti di tensione determinati da incertezza, indecisione, ambiguità, non comprensione, assenza di informazione corretta o addirittura totale assenza d'informazioni che lasciano il bambino nel vago, nell'indefinito, nel non compreso, nell'inconoscibile: c'è forse qualcosa di più pauroso, di più ansiogeno dell'inconoscibile? Quando, ad esempio, ci rivolgiamo a un bambino con dei paroloni forbiti pensando d'insegnargli qualcosa, in realtà diminuiamo la sua capacità di comprendere aumentando al contempo il suo disagio, con tutti gli effetti che ne conseguono.
Per un bambino questo significa avere aree di incertezza determinate da una non completa comprensione delle situazioni esterne, siano esse in ambito scolastico piuttosto che i discorsi dei grandi o altre aree oggettive/soggettive della vita, delle quali il bambino non ha afferrato appieno il significato, il senso, il concetto.
Viviamo in un mondo dove il mezzo di comunicazione principale è il linguaggio e il linguaggio è il veicolo per miliardi di simboli grafici e fonetici che, uniti in parole, costituiscono l'elemento fondante dell'espressione verbale e scritta. E' importante dunque che le singole parole e ciascun simbolo in esse contenuto siano pienamente compresi se si vuole una visione davvero chiara e completa, scevra da ambiguità, del discorso e delle cirostanze che esso crea o rappresenta.
Permettere al bambino di capire le situazioni, capire il linguaggio, utilizzare espressioni a lui chiare e comprensibili sin dai primi anni di vita, evitare ambiguità e mal comprensioni, farlo vivere in un ambiente il più "chiaro" possibile durante tutto l'arco della crescita, è un modo funzionale per evitare ansie e prevenire, com'è intuibile, non solo il mal di scuola. Dare questa possibilità anche all'adulto, poi, permetterebbe di avere una società più tranquilla, meno frenetica, più razionale e intelligente.
La nostra Tecnologia di Studio rappresenta un'opportunità concreta per risolvere il cosiddetto "mal di scuola"; se applicata con criterio, risolve gli innumerevoli problemi collegati ai disagi creati dalla scuola odierna e non solo.
Ma questo sicuramente non piacerebbe ai fautori delle teorie "psichiche", sempre pronti a consigliare la pillolina miracolosa per qualsiasi situazione di vita, mal di scuola inclusa!
AA.VV.

mercoledì 16 aprile 2008

Tecnologia di Studio: che cos'è?

TECNOLOGIA = insieme di arti, tecniche, metodi o modi precisi di fare qualcosa in vista di una meta; tutti i discorsi o ragionamenti che ruotano intorno a questi metodi e arti.
Derivazione della parola: dal greco 'tekhne' = arte, e 'logos' = discorso

Tecnica = arte, intesa come qulsiasi attività umana che richiede una certa pratica d'esecuzione; mestiere.
Derivazione della parola: dal greco 'tekhne' = arte. Relativo all'arte.

Metodo = modo preciso di fare qualcosa al fine di raggiungere un obiettivo.
Derivazione della parola: dal greco 'meta' = dopo, oltre; che viene dopo o che sta oltre (punto di arrivo) e 'hodos' = strada, percorso, tracciato.

Arte = qualsiasi attività umana o mestiere che per la sua esecuzione richiede osservazione, studio teorico, applicazione pratica ed acquisizione di una certa esperienza. Se l'esperienza di un' arte o mestiere è grande ed elevata, essa diventa arte creativa.
Derivazione della parola: dal latino 'artem'= maniera; dalla radice ariana 'ar' = mettere in moto; può derivare anche dal gotico 'arm' = braccio.

Tutte queste definizioni sono contenute e sintetizzate concettualmente nella parola 'Tecnologia'.

STUDIO: l'azione di studiare; l'azione fatta da un individuo che viene definito studente.

Studiare = applicazione della mente ad un argomento. L'azione consiste nel procurarsi informazioni di un determinato argomento; leggere la teoria; osservare nella realtà possibili uguaglianze o differenze in relazione alle informazioni ottenute e a quelle già acquisite dalla propria esperienza; effettuare applicazioni pratiche; accostare le informazioni acquisite alla realtà quotidiana; valutare il loro concreto utilizzo e ponderare il valore; eventuale revisione e analisi dei principi studiati; rifiuto o accettazione delle informazioni.

Studente = una persona che osserva, esamina, valuta, accetta, rifiuta, utilizza i dati accettati e le informazioni che ha acquisito nella pratica quotidiana, in aderenza alle proprie aspirazioni personali.

Ecco che nella parola 'Studio' abbiamo il concetto sintetizzato di tutte queste altre parole appena definite.

Quindi la Tecnologia di Studio potrebbe essere tranquillamente ed elegantemente riassunta in ARTE DELL'APPRENDERE ma si adatta anche specularmente ad ARTE DELL'INSEGNARE

INSEGNARE = trasmettere un' arte, una disciplina, un metodo; indicare una maniera pratica del fare, dimostrare le applicazioni pratiche; include l'azione di trasmettere delle informazione dimostrandone la veridicità se già sperimentate, indicando la strada per un eventuale verifica se i dati non sono ancora verificati.
Derivazione della parola: dal latino 'insignare' composto da 'in' = dentro e 'signare' = segnare, imprimere, fissare, tracciare, incavare, indicare.

Applied Scholastics nel mondo usa e diffonde la Tecnologia di Studio così come l'inventore di tale arte, il filosofo ed educatore L. Ron Hubbard, ce l'ha trasmessa e concessa in uso a partire dal 1972.


Per altre info:
www.appliedscholastics.org
email: apsitl@interfree.it

giovedì 14 febbraio 2008

Generazioni future e istruzione




Il tredici per cento degli adolescenti americani (e oltre il quaranta percento di tutti gli adolescenti delle minoranze etniche) non sono in grado di leggere un giornale. Ci sono ben quarantaquattro milioni di Americani adulti che non sono capaci di leggere, su un contenitore di pesticidi, le avvertenze contro la tossicità del prodotto, mentre solo un giovane su quattro (uomo o donna) che entra nelle forze armate statunitensi riesce a capire le avvertenze di sicurezza per le armi da fuoco. Nonostante i trecento miliardi di dollari spesi nell’istruzione la capacità di leggere, di scrivere e di far di conto degli alunni delle scuole americane continuano a precipitare.

Da questo contesto scaturiscono commenti preoccupanti come quello di Frederick Close(Direttore dell’Istruzione per il Centro di Assistenza per l’Etica): “La tragedia fondamentale dell’istruzione americana non è il fatto che stiamo sfornando degli ignoranti, ma che stiamo sfornando dei selvaggi”. Purtroppo non si tratta di un’affermazione puramente metaforica: negli States circa centomila scolari non varcherebbero il cortile della propria scuola senza una pistola in tasca!
In risposta a questa situazione, avendo in mente che la crisi dell’istruzione non è affatto limitata alle scuole americane, gli educatori di tutto il mondo hanno proposto soluzioni di ogni tipo.

“Alcune di queste soluzioni sono semplicemente inadeguate e insufficienti” afferma la responsabile di Applied Scholastics Italia e Mediterraneo nell'intevista che segue, “altre invece, sono un cancro al cuore del problema stesso. Il declino nella qualità dell’istruzione occidentale, che dura da mezzo secolo, è nel suo insieme direttamente proporzionale all’introduzione di metodi di stampo psichiatrico.”

In base ad un’affermazione, che può risultare quasi spavalda, l’educatore e filosofo americano Hubbard, afferma che “Per qualsiasi problema di apprendimento esiste una soluzione funzionale”, che cosa intendeva dire?
“Le scoperte di L. Ron Hubbard sull’istruzione efficace, divulgate da Applied Scholastics, non sono un nuovo e generico metodo di studio” dice, “non sono una tecnica di memorizzazione o un programma di lettura veloce. La Tecnologia di Studio è una serie completa di tecniche, tramite le quali si può afferrare qualsiasi soggetto. Non si sta neanche parlando di uno dei tanti approcci allo studio, ma di quelle che sono le vere componenti dello studio, il modo in cui impariamo veramente.”

Qual è la scoperta fondamentale contenuta nella Tecnologia di Studio?
“Intanto è doveroso affermare che la genialità di questa tecnologia è data dal fatto che costituisce un insieme d’informazioni che sono al contempo sequenziali nella logica, organiche, sistematiche, sintetiche, compatte e funzionali. Ogni parte è un tutto, ma ogni parte può funzionare separatamente e trova la sua risposta nella visione dell’insieme. Descrive principalmente le tre principali “Barriere allo studio” e le due ragioni fondamentali che costituiscono i motivi del fallimento nell’istruzione e nella formazione.” Poi legge: “Quando affrontano il problema dell’istruzione, tutte le società si prefiggono la meta di aumentare abilità, spirito d’iniziativa e livello culturale e, così facendo, di accrescere anche il livello di sopravvivenza della società stessa.” L. Ron Hubbard
"Alcuni educatori parlano di disordini provocati da deficienze di attenzione o di incapacità di apprendimento, ma secondo Applied Scholastics le ragioni sono diverse: gli studenti non riescono ad imparare perché nessuno ha mai insegnato loro come si fa ad imparare, come si identificano queste barriere all’apprendimento e come si superano.
Il diffuso analfabetismo crea serie conseguenze nell’intera società ma ha ovvie ripercussioni anche in termini di produttività.

Quali sono le attività di Applied Scholastics nel mondo del lavoro?
“Per esempio dopo parecchi anni spesi in inutili tentativi di istruire gli operatori ai computer, la General Motors si è rivolta ad alcuni consulenti americani di Applied Scholastics per una revisione di tutti i metodi di istruzione per computer. Migliaia di pagine di manuale sono state riscritte in conformità alle scoperte sulle Barriere allo studio. Sono stati forniti agli studenti gli strumenti di apprendimento di L. Ron Hubbard e il tempo di istruzione, prima stimato dai sei ai dodici mesi, si è ridotto a sole tre settimane. Altrettanto efficace è stata l’attuazione di questi metodi nei centri di istruzione della Cisco System, della Buick, della Volkswagen, Audi e di tantissime industrie, catene di negozi e società”.

E in Italia?
“Utilizziamo quella che gli States chiamano la formazione delle tre T (Teaching To Teacher). Non è facile questo tipo di formazione: gli insegnanti sono stanchi della formazione imposta per anni e benché la nostra sia una formazione molto vivace, interattiva e soprattutto funzionale, trova ancora forti resistenze determinate da un passato di formazione fumosa e inutile.”

Perché un corso di formazione è più interessante di un altro?
“Perché in quel corso s’intravede la possibilità di farci qualcosa, una volta lasciata l’aula di formazione. Perché, se davvero, si ha uno scopo, c’è un’utilità obiettiva nel frequentare quel corso, c’è motivazione -fattore da studiare anche nel docente- allora quella formazione non solo sarà interessante ma avrà raggiunto l’obiettivo, che è il vero obiettivo di ogni formazione, quello di migliorare la qualità delle prestazioni, la qualità dell’istruzione e di riflesso migliorare la società.”

Come si trasmette un’informazione in modo che essa venga veramente compresa? Sembra che Applied Scholastics abbia delle risposte interessanti a queste domande.
“Vero, ma non è la scoperta dell’acqua minerale. La Tecnologia di Studio è efficace tuttavia richiede anche impegno e criterio nel suo utilizzo. Intanto, non s’ improvvisa. Bisogna conoscerla dettagliatamente. Va studiata e ristudiata, provata e applicata costantemente. Come ogni tecnica richiede che ci sia un allenamento e dell’esercizio pratico continuo. Per cui un insegnante, quando la studia la prima volta, per sapere se funziona, la deve utilizzare, provare e riprovare, può sbagliare, mettere a confronto l’errore, chiedersi e poi riprovare, insomma si deve scrollare di dosso le sue abitudini e deve soprattutto rimettersi umilmente in discussione.”

Dottoressa, qual è il profilo del formatore ideale?
“Il formatore ideale è colui che entra in aula e sa che non insegnerà nulla o non pretende d'insegnare. Lui è lì per imparare a sua volta. Un formatore conosce il soggetto che vuole insegnare, ha una buona esperienza, può comunicare con semplicità è in grado di dare molto senza pretendere nulla, fornisce molti esempi, inserisce molte esercitazioni pratiche, si prende cura di ogni singola persona, si assicura che essa comprenda ed ottenga risultati. Il formatore efficace sa creare interesse e diverte, la sua intenzione e passione vogliono creare un cambiamento positivo reale. Collega ciò che insegna alla realtà del mondo del lavoro e della vita di tutti i giorni. Si occupa di una sola cosa alla volta mentre insegna, ha sempre in mente lo scopo per il quale sta dando formazione. Solo così può pensare di accrescere l’efficienza, la produttività e l’abilità della persona. L’istruzione fallisce se fornisce esclusivamente dati teorici; quella efficace è costituita invece da un bilanciamento tra teoria e applicazione pratica ed è rivolta al raggiungimento di un risultato concreto.”
"Le persone sono sicure e produttive se conoscono davvero ciò che hanno studiato, accorgersi di non sapere a sufficienza è il primo passo verso l’apprendimento di cose nuove, per cambiare e migliorare occorre rendersi conto di non sapere già tutto. La formazione efficace è in grado di far crescere realmente la persona e con la Tecnologia di Studio creata da L. Ron Hubbard si producono risultati misurabili, risultati sorprendenti ogni volta che viene utilizzata esattamente.”
L’avventura chiamata formazione apre le porte al raggiungimento dei nostri obiettivi e dei nostri sogni. La vera sfida per l’uomo del nuovo millennio non è quella rappresentata dalla costruzione di stazioni orbitali spaziali, è quella di far emergere le potenzialità e le abilità in ognuno di noi per migliorare l’intera società. Questa sfida è sicuramente l’avventura più grande, in grado di portare l’uomo oltre le stelle!

www.appliedscholastics.org

Un grato riconoscimento alla L. Ron Hubbard Library per aver concesso l’utilizzo di alcune citazioni di L. Ron Hubbard coperte da copyright.
Autore: Rocco Lanatà Si Scuola d’Impresa - RED MATRIX Rossana Lanati
Fonte dell’articolo

venerdì 18 gennaio 2008

Lezioni di vita direttamente dai bambini

"Un giorno entrando in classe notai che qualcuno aveva danneggiato la parete dell’aula. Chiesi alla classe chi fosse stato, ma ovviamente nessuno rispose. Così presi il bambino verso il quale io nutrivo i maggiori sospetti e con molta gentilezza chiesi se poteva portarmi il suo libro di testo. Iniziai così a chiedere “qual è la definizione di …?” cercando indietro nel suo testo tra le possibili lacune. Andai avanti per un po’ e dopo aver definito una quantità di parole e chiarito altrettanti concetti, lui mi guardò e mi disse “Ok, maestra, lo confesso, sono stato io!” Rimasi stupita della potenza di questa azione e di come fossi riuscita, utilizzando solo la Tecnologia di Studio, a riportare quello studente in comunicazione con me e con la mia classe." -

I. B. Insegnante

giovedì 17 gennaio 2008

Bambini Vivaci

Nella nostra cultura tradizionale, di un bambino vivace, si diceva: “Ha l'argento vivo addosso”. Oggi, la situazione si è modificata e alcuni affermano che questi comportamenti sarebbero di fatto una specifica malattia.

Se un bambino è distratto, se non segue le direttive e si agita, oggi può essere etichettato come malato mentale e di conseguenza può rischiare di essere “trattato” con potenti psicofarmaci che ricadono nella categoria degli stupefacenti, assieme ad oppio, morfina, eroina e cocaina.

Molti bambini, nelle nazioni dove questa pratica è stata seguita, sono deceduti a seguito di tali “cure”.

ADHD significa solo un insieme di sintomi, di comportamenti.
Gli UNICI strumenti per fare “diagnosi” di ADHD, sono liste di domande. Non ne esistono altri. Il bambino viene osservato e si risponde alle domande di un questionario, mettendo una crocetta sul SI o sul NO.
Cosa ci dicono questi test? Confermano, in modo grossolano e soggettivo, se un bambino è distratto o iperattivo: identificano SINTOMI.

Ecco alcune domande dei test.
­Per fare “diagnosi” bastano sei risposte affermative su nove
- “muove spesso le mani o i piedi o si agita sulla sedia?”
- “è distratto facilmente da stimoli esterni?”
- “ha difficoltà a giocare quietamente?”
- “spesso chiacchiera troppo?”
- “spesso spiattella le risposte prima che abbiate finito di fare la domanda?”
- “spesso sembra non ascoltare quanto gli viene detto?”
- “spesso interrompe o si comporta in modo invadente verso gli altri (per es. irrompe nei giochi degli altri bambini)?”.

Non vi è nessuna prova scientifica che dimostri che l’ADHD sia una specifica malattia. Non esistono prove biologiche, né organiche di alcun tipo.
Se tali prove esistessero, nessuno ricorrerebbe più alle domande sopraelencate per “fare diagnosi”. Siamo nel campo delle ipotesi: anche l’idea che i Titani o il dio Pan, siano la causa dei terremoti è un’ipotesi!

Solo basandosi su queste ipotesi le statistiche della somministrazione di psicofarmaci ai bambini hanno raggiunto vette elevate.

PERCENTUALI E STATISTICHE AMERICANE E ITALIANE
Da fonti ufficiali:

- 14.000.000, i minori che ogni anno utilizzano psicofarmaci (per tutte le varie patologie psichiatriche) nei soli Stati Uniti (fonte: NIMH, Nexus, Los Angeles Times); 17,000,000 il totale nel mondo.

- 10%, la percentuale della popolazione infantile USA che soffrirebbe (secondo chi sostiene questa teoria non scientificamente provata) dell'ADHD, Sindrome da Iperattività e Deficit di Attenzione (fonte: International Narcotics Control Board, OMS)

- 27% - 6%, la differente incidenza percentuale dei disturbi del comportamento in USA rispettivamente nei minori delle classi sociali a basso reddito e nei minori delle classi sociali agiate (fonte: NIMH, USA)

- 2 miliardi di dollari, il giro d'affari per la vendita di un'unica molecola (metilfenidato, nome commerciale Ritalin ®) nei soli Stati Uniti (fonte: DEA USA)

- 3 il numero di mesi dopo i quali sono state rilevate alterazioni genetiche (triplicate le anormalità cromosomiche) nei bambini sottoposti a terapia a base di farmaci stimolanti per l'ADHD (fonte: Università del Texas)

- 12%, la percentuale di bambini che ricevevano già psicofarmaci all'inizio delle scuole elementari nella vicina Francia (fonte: Ministere de la Santè , ricerca pubblicata su Canadian Journal of Psichiatric vol. 43)

- 9% (pari a 730.000 unità), la percentuale di minori italiani che soffrirebbero di disagi o turbe mentali secondo i risultati del progetto di screening PRISMA 2004 (fonte: Ministero per la Salute ) (Questi dati sono ottenuti sempre e solo con l’utilizzo di questionari e domandine…)

- 2% (pari a 170.000 unità), la percentuale di minori italiani che soffrirebbero della Sindrome da Iperattività e Deficit di Attenzione, secondo i risultati del progetto di screening PRISMA 2004 (fonte: Ministero per la Salute ) (Questi dati sono ottenuti sempre e solo con l’utilizzo di questionari e domandine…)

- 4% (pari a 340.000 unità), la percentuale di minori italiani che soffrirebbero della Sindrome da Iperattività e Deficit di Attenzione, secondo le associazioni scientifiche di impostazione organicista (fonte: Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile, Kataweb) (Questi dati sono ottenuti sempre e solo con l’utilizzo di questionari e domandine…)

- 11, le molecole antidepressive in uso in età pediatrica la cui somministrazione è stata recentemente interdetta in quanto ispiravano idee suicidarie (induzione al suicidio) nei bambini (fonte: EMEA, Agenzia Europea per il Farmaco)

- 34.000, i bambini Italiani che ogni giorno assumono antidepressivi che inducono potenzialmente al suicidio, la cui somministrazione è stata interdetta dall'Agenzia Europea del Farmaco (fonte: Istituto Mario Negri di Milano)

- 25%, il numero di giovani pazienti che hanno dimostrato dipendenza (difficoltà ad interrompere l'assunzione) di molecole antidepressive (fonte: Ufficio studi Glaxo)

- 20, uno per ogni regione, il numero dei Centri regionali per la somministrazione di psicofarmaci ai minori che dovevano essere attivati sul territorio italiano: 83 quelli già attivati. (fonte: Istituto Superiore di Sanità, Ministero per la Salute )

- 12 il numero di Centri Regionali per la somministrazione di psicofarmaci ai minori attivati nella sola Regione Veneto (fonte: delibera di Giunta Regione Veneto, pubblicata su questo nostro portale, sezione Ricerca Scientifica, area Centri ADHD)

- 112 il numero di centri che al gennaio 2007 risultano essersi accreditati per fare diagnosi e terapia

- 1, il registro nazionale dove verranno "schedati" i bimbi in terapia a base di psicofarmaci (fonte: Istituto Superiore di sanità, Ministero per la Salute ) aperto da Sirchia.

- Ci sono state già proposte di legge in Italia per sottoporre a screening psichiatrico di massa tutti i bambini italiani (testo unico Burani Procaccini Camera dei Deputati, Marzo, 2003; art. 14 comma 1)

- Nel 2007 l’agenzia del farmaco Italiana ha approvato l’introduzione degli psicofarmaci Ritalin e Strattera (anfetamine) per la somministrazione ai bambini diagnosticati affetti da ADHD. Sono in attuazione i protocolli di rimborsabilità di tali sostanze.

- In otto regioni, al Senato italiano e alla Camera dei deputati, sono state presentate proposte di legge per evitare gli screening psico – patologici nelle scuole.

POSSIBILI SOLUZIONI ALTERNATIVE AI FARMACI
Le trovi in questo blog e in altri blog correlati.

mercoledì 16 gennaio 2008

Imparare a Studiare



Imparare è divertente quando si sa come studiare. È penoso solo quando ci si scontra con le tre barriere allo studio e non si sa che cosa fare.
Queste tre barriere sono le sole ragioni di distrazione o incapacità di concentrazione nel bambino. Sono sufficienti a rendere uno studente lento nello studio. La novità sta nel fatto che queste barriere possono essere risolte usando tecniche semplici e precise.
Imparare a studiare insegna ad individuarle e a risolverle.

Possedendo queste semplici abilità, uno studente può imparare a studiare e concentrarsi meglio, ma, cosa più importante, può comprendere e poi utilizzare nella vita le informazioni apprese dai suoi libri di studio: questa è la base per un'educazione di qualità.
Per studenti da 8 a 12 anni.